Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi
Scuola dell´Opera di Bologna
Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi
Fondazione Ico Tito Schipa di Lecce
MADAMA BUTTERFLY
di
Giacomo Puccini
scene di
Giada Abiendi
costumi di
Massimo Carlotto
Direttore
Nicola Marasco
Orchestra
Ico Tito Schipa di Lecce
regia di
Fabio Ceresa
Una task-force di teatri e istituzioni musicali italiane indaga il dramma psicologico e umano di Cio-Cio-San, la geisha protagonista del capolavoro musicato da Giacomo Puccini, che Brindisi propone nell’allestimento minimal e astratto di un giovane regista. Fabio Ceresa svela il proprio talento registico giocando sulla limpidezza e il carattere leggibile dei personaggi, che si muovono all’interno di un impianto scenografico ridotto all’essenziale. In questo quadro sobrio e lineare, impreziosito dalle
luci di Daniele Naldi, diventa centrale lo
scrigno rosso di
Butterfly che Pinkerton porterà via quando la donna da lui sedotta, e poi abbandonata, deciderà di farla finita. Il portagioie rimane, infatti, l’unica testimonianza dell’unione col crudele ufficiale della marina americana, con cui Cio-Cio-San ha avuto un figlio prima di essere lasciata per incomprensioni culturali invalicabili, metafora di una distanza incolmabile tra mondi molto differenti tra loro.
Il centro della scena è costantemente dominato dalla casa di Butterfly, che allude alla gabbia e al tempo stesso a un acquitrino. L’inizio dell’opera è abitata da un’armonia e una compostezza di fondo che si sgretolano lentamente, mentre la dimora di Cio-Cio-San si trasforma in zattera in mezzo a uno specchio d’acqua, un mare di solitudine nel quale la protagonista decide di fare harakiri stretta nel suo avvolgente kimono.