Cantieri Teatrali Koreja
ALICE
testo di
Francesco Niccolini
collaborazione artistica
Fabrizio Pugliese ed
Enzo Toma
scene di
Iole Cilento
collaborazione all’allestimento
Lucio Diana costumi Enzo Toma
realizzazione scene e cura tecnica
Mario Daniele, Angelo Piccinni
con
Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Carlo Durante, Silvia Ricciardelli
regia di
SALVATORE TRAMACERE
«Certe bambine hanno una sgradevolissima tendenza a diventare grandi: spero che tu non farai niente di simile prima del nostro prossimo incontro»
Charles Lutwige Dodgson, alias Lewis Carroll
Alice inquieta e diverte da morire. Quando Carroll pubblicò "Alice nel paese delle meraviglie" un quotidiano inglese scrisse che quel romanzo
«possiede questo vantaggio, che non ha morale, e che non insegna niente». Masolino D'Amico va oltre:
«un libro di travolgente anarchia, un libro dove l'autorità è mostrata come dispotica, capricciosa e intollerante, dove le istituzioni sono incomprensibili e ingiuste, dove la divinità non è nominata neppure; un libro in cui gli insegnamenti tradizionalmente porti ai fanciulli sono costantemente messi in ridicolo, dove le poesie edificanti, faticosamente mandate a memoria a scuola, sono ridotte a non senso».
Come se tutto ciò non bastasse, il suo autore,
Lewis Carroll, non esiste: è un nome di fantasia che copre l'identità del reverendo
Charles Lutwidge Dodgson, matematico discreto e balbuziente, nonché fotografo eccezionale, ossessionato dall'inarrestabilità dell'infanzia. Nel senso che non puoi smettere di crescere e diventare grande:
Che cos'è Alice se non un libro per adulti stufi di crescere per niente? Questo è il libro che ci riconcilia con la disgrazia più irrimediabile della vita: non essere mai adulti e poi, improvvisamente, non essere più bambini.
In scena un coniglio bianco, un uovo saggio più di un dizionario, un gatto, una regina, un cappellaio, delle margherite e due cavalieri. È un piccolo esercito di folli squilibrati per affrontare il grande enigma: come mettere in scena questo capolavoro? Come porgerlo, centocinquanta anni dopo, a un nuovo pubblico? Quale mondo alla rovescia può contaminare i nostri bambini e i bambini che dormono in noi, ormai adulti? Non ha senso 'tradurre' alla lettera il testo di Carroll: nuovi nonsense, nuove vene di follia e di divertimento, nuovi personaggi e meraviglie riempiono questa Alice, a cui applicare le regole del teatro, quello vero, quello delle compagnie che per sorprendere ancora devono lavorare sodo.
Francesco Niccolini